Imputabilità, colpevolezza e libero arbitrio

L’essere umano è libero?

Che cos’è la coscienza, e dove si trova?

Come funziona la mente umana?

Che cosa guida il nostro comportamento, la ragione o l’emozione?

Che cosa giustifica la possibilità di muovere un rimprovero, e poi applicare una pena, ad un altro essere umano per la condotta da lui tenuta?

Sono domande senza tempo, che fin dall’inizio della cultura occidentale impegnano gli studiosi di filosofia, scienze della mente, scienze del cervello, e ovviamente gli studiosi di morale e di diritto, ma che purtroppo da troppo tempo non interessano più il diritto penale.

Eppure, da queste domande, e dalle rispettive risposte, discendono conseguenze immani per tutti i protagonisti del «dramma del processo penale», giudice, reo e vittima, perché è proprio da esse che dipende la validità stessa dell’immagine di essere umano – un soggetto imputabile, suscettibile di un rimprovero di colpevolezza, e quindi legittimamente punibile – che il diritto penale presuppone.

La fondamentale missione del Cantiere Aperto su Imputabilità, colpevolezza e libero arbitrio è allora quella di portare finalmente questi problemi e queste domande anche al centro del dibattito penalistico, nella profonda convinzione che  non vi possa essere conoscenza alcuna, in qualunque disciplina o settore, che non prenda le mosse dallo studio della biologia dell’uomo, del nostro corpo e del suo funzionamento; in definitiva, da quello che siamo. 

Un incontro di saperi sull’uomo e sulla società
per far emergere l’inatteso e il non detto nel diritto penale

 

ISSN 2612-677X (sito web)
ISSN 2704-6516 (rivista)

 

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