Credits to Unsplash.com
29.09.2019
Fabio Basile

Intelligenza artificiale e diritto penale: quattro possibili percorsi di indagine

Fascicolo 10/2019

Abstract. Gli ambiti all’interno dei quali la rivoluzione tecnologica messa in moto dall’IA potrebbe più significativamente impattare con le pretese di tutela dei beni giuridici, affidate al diritto penale, sono fondamentalmente quattro: le attività di law enforcement e, in particolare, di polizia predittiva, dove i sistemi di IA possono fornire un importante contributo per contrastare, o meglio ancora prevenire, la commissione di reati; il possibile impiego di algoritmi decisionali per risolvere vertenze penali, così da operare una sorta di sostituzione, o per lo meno di affiancamento, del giudice-uomo col giudice-macchina; la valutazione della pericolosità criminale affidata ad algoritmi predittivi, capaci di attingere e rielaborare quantità enormi di dati al fine di far emergere relazioni, coincidenze, correlazioni, che consentano di profilare una persona e prevederne i successivi comportamenti, anche di rilevanza penale; infine, le possibili ipotesi di coinvolgimento – come strumento, come autore, o come vittima – di un sistema di IA nella commissione di un reato. Il presente contributo si propone di illustrare tali ambiti, indicando problemi e prospettive connessi all’impiego dei sistemi di IA.

 

SOMMARIO: 1. Premessa: limiti e obiettivi dell’indagine. – 2. Che cosa intendiamo per intelligenza artificiale? – 3. Primo percorso d’indagine – IA e attività di law enforcement. – 3.1. RoboCop: dalla fantascienza alla realtà? – 3.2. Sistemi di intelligenza artificiale e polizia predittiva. – 3.2.1. Sistemi di individuazione degli hotspots. – 3.2.2. Sistemi di crime linking. – 3.2.3. Considerazioni conclusive sui sistemi di polizia predittiva. – 4. Secondo percorso d’indagine – IA e decisione giudiziaria: la macchina-giudice? – 5. Terzo percorso d’indagine – IA e valutazione della pericolosità criminale: gli algoritmi predittivi. – 5.1. Considerazioni introduttive. – 5.2. La valutazione “attuariale” della pericolosità criminale. – 5.3. L’impiego di algoritmi predittivi negli Stati Uniti. – 5.3.1. Psa – Public Safety Assessment. – 5.3.2. COMPAS – Correctional Offender Management Profiling for Alternative Sanctions. – 5.3.2.1. In particolare il caso Loomis e il controverso uso di COMPAS in sede di sentencing. – 5.4. Considerazioni conclusive. – 6. Quarto percorso d’indagine – IA e reato: possibili ipotesi di coinvolgimento – come strumento, come autore, o come vittima – di un sistema di IA nella commissione di un reato. – 6.1. Considerazioni introduttive. – 6.2. Il sistema di IA quale strumento di commissione del reato. – 6.3. Il sistema di IA quale autore del reato: machina delinquere potest? – 6.3.1. Tra deresponsabilizzazione dell’uomo e responsabilizzazione della macchina. – 6.3.2. Vacilla il confine tra machina e persona? – 6.3.3. Una colpevolezza “disumana”? – 6.3.4. Quali pene per i sistemi di IA? – 6.4. Il sistema di IA quale vittima del reato. – 7. Quale futuro ci aspetta?

 

Per leggere la Riflessione, clicca su “apri allegato”.

Altro

Un incontro di saperi sull’uomo e sulla società
per far emergere l’inatteso e il non detto nel diritto penale

 

ISSN 2612-677X (sito web)
ISSN 2704-6516 (rivista)

 

La Rivista non impone costi di elaborazione né di pubblicazione