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Uno sguardo ai dati più recenti del Ministero della giustizia in tema di minori, criminalità e loro collocamento all’interno degli Istituti Penali per i Minorenni (IPM) conferma un aspetto ormai consolidato e, soprattutto, il fatto che nel sistema penale minorile, a differenza di quello ordinario, il carcere viene impiegato effettivamente come extrema ratio, ossia solo quando tutte le altre “soluzioni alternative” non sono percorribili o si sono rivelate fallimentari.

La detenzione in carcere per i minorenni e i giovani adulti mantiene quindi carattere residuale ed, inoltre, limitato nel tempo.

Attualmente, all’interno dei 17 IPM attivi sul territorio nazionale sono presenti 285 minori e giovani adulti, la maggior parte dei quali con età compresa tra i 16 e i 20 anni ed in posizione giuridica provvisoria (i detenuti definitivi sono l’8,5% del totale).

Nel sistema penale minorile, a differenza di quello ordinario, il carcere viene impiegato effettivamente come extrema ratio, ossia solo quando tutte le altre “soluzioni alternative” non sono percorribili o si sono rivelate fallimentari

Gli IPM sono comunque concepiti strutturalmente per fornire risposte adeguate alle esigenze dei soggetti in età evolutiva: per questi motivi, l’attività trattamentale è svolta da un’équipe multidisciplinare e le attività formative, professionali e culturali proposte vengono realizzate grazie anche alla collaborazione di molti operatori che collaborano, a vario titolo, con queste strutture.

I fatti reato maggiormente commessi dai minorenni sono quelli contro il patrimonio e, in particolare, i furti e le rapine. Frequenti sono anche le violazioni delle disposizioni in materia di sostanze stupefacenti, mentre tra i reati contro la persona prevalgono le lesioni personali volontarie.

La maggior parte dei minorenni e dei giovani adulti che hanno a che fare con il sistema della giustizia (penale) minorile è in carico ai servizi della giustizia minorile. Tra questi, un ruolo centrale lo svolgono gli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM) che, secondo i dati ufficiali, hanno in carico 13.215 persone, di cui 11.921 di sesso maschile e 1.294 di sesso femminile.

 

Per ulteriori dettagli, si vedano le schede di approfondimento qui allegate.

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ISSN 2612-677X (sito web)
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