The hidden figure of tax fraud in Italy

Issue 12/2020

To download the report (in English) of the Tax Justice Network (TJN), the subject of this contribution, click here.

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Ogni anno, nel mondo, l’evasione e l’elusione fiscale ci costano oltre 427 miliardi di dollari, che equivalgono a circa 360 miliardi di euro di mancati introiti pubblici. Una cifra che consentirebbe di pagare lo stipendio di circa 34 milioni di infermieri, per un intero anno di lavoro.

I principali evasori sono sia le grandi società multinazionali, che spostano i propri profitti nei paradisi fiscali per non doverli dichiarare alle autorità nazionali, così sottraendo ogni anno al fisco circa 206 miliardi di euro, sia i singoli imprenditori che, grazie alle proprie ricchezze accumulate offshore, evadono le tasse per altri 154 miliardi di euro annui.

A pagare il prezzo più alto, com’è prevedibile, sono soprattutto i paesi più poveri, per alcuni dei quali la perdita complessiva equivale a oltre la metà delle somme stanziate annualmente per i propri servizi sanitari, più di sei volte tanto rispetto ai paesi a più alto reddito^[1].

Sono questi i principali dati che emergono dal recentissimo rapporto del Tax Justice Network (TJN), The State of Tax Justice 2020: Tax Justice in the time of COVID-19 (Lo stato della giustizia fiscale: giustizia fiscale al tempo del COVID-19) nel quale, proprio per consentire di toccare con mano il significato e l’effettiva portata di queste cifre, si è scelto di metterle a paragone con gli stipendi annui mediamente percepiti dal personale infermieristico, i “nuovi eroi” di questa società in lotta contro la pandemia da Covid-19.

Continente per continente e nazione per nazione, il rapporto del TJN analizza i dati relativi al mancato gettito fiscale di tutto il mondo a partire dai dati diffusi dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) a luglio 2020. Accanto al report complessivo, con la sintesi dei dati globali, il TJN mette a disposizione del pubblico anche il quadro di dettaglio dei mancati gettiti fiscali stimati per ciascun paese monitorato.

Compresa l’Italia.

Così, con riguardo al nostro paese, TJN ha stimato che:

1. ogni anni in Italia circa 10 miliardi di euro di tasse (pari a 12 miliardi e 300 milioni di dollari) si perdono nei paradisi fiscali. Si tratta del 2% del gettito fiscale annuo complessivo del paese;

2. di questi 10 miliardi, 7,4 miliardi di euro (8 miliardi e 800 milioni di dollari) sono sottratti al fisco dalle grandi multinazionali, mentre gli ulteriori 2,5 miliardi (3 miliardi e 500 milioni di dollari) sono fatti sparire da imprenditori privati.

In termini concreti, questa somma equivale a:

• una perdita di circa 173 euro per ogni cittadino (su un totale di 60 milioni di Italiani);
• il 9,00% circa del budget stanziato annualmente per la sanità italiana;
• il 15% delle somme destinate ogni anno alla scuola e all’istruzione;
• lo stipendio annuale di 379.380 infermieri.

È evidente, quindi, che con quei 10 miliardi di euro avremmo potuto fare un’infinità di cose, anche e soprattutto nell’ambito della gestione della pandemia: quelle risorse, infatti, avrebbero potuto significare un sistema scolastico migliore, più personale sanitario, ma anche maggiori sostegni alle attività economiche colpite dalle restrizioni governative.

Resta da capire, naturalmente, se l’Italia avrebbe davvero speso così questi soldi.

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^[1] Cfr. G. Licini, L’evasione globale costa 427 miliardi $ (lo stipendio annuo di 34 milioni di infermieri), in Il Sole 24 Ore, 20 novembre 2020. Per un approfondimento sui contenuti del rapporto, si vedano anche l’articolo di M. Del Corno, Elusione fiscale, ogni anno l’Italia perde 10 miliardi di euro. “Quanto basterebbe per pagare lo stipendio di 379mila infermieri”, in il Fatto quotidiano, 20 novembre 2020 e quello di A. Mincuzzi, Evasione fiscale, così l’Italia potrebbe assumere 379mila infermieri anti-coronavirus, in Il Sole 24 Ore, 20 novembre 2020.