02 Maggio 2019
Ugo Ruffolo

E. Paniz, Balistica forense. Teoria e pratica dell’indagine balistica

Recensione

Il bel volume di Emanuele Paniz, scritto con prosa godibile quanto impeccabile e con linguaggio scientifico e tecnico rigoroso (due modalità espositive raramente coincidenti), è un esaustivo trattato che padroneggia «teoria» e «pratiche» della «balistica forense». Locuzione, quest’ultima, che designa un settore pluridisciplinare al quadrato. La balistica, da un lato, interseca molti settori della fisica e della chimica pure (senza contare i settori applicati: si pensi solo alla metallurgia, o alla chimica delle materie esplodenti) ed implica elevate conoscenze matematiche. Le scienze forensi coinvolte, dall’altro, spaziano da quelle strettamente giuridiche (penalistiche, ma non solo) a quelle socio‑criminologiche, investigative, medico‑legali e di fisiologia del corpo umano (si pensi alla balistica terminale applicata).

Scienze e prassi professionali, a loro volta, attengono a competenze raramente possedute dalla stessa persona. Questo studio monografico esemplare – ed esemplarmente scritto – fa eccezione, testimoniando la rara competenza teorica pluridisciplinare dell’autore, ed al tempo stesso la sua vasta esperienza pratica nell’investigazione con metodo scientifico, così come nella conoscenza teorica e pratica del mondo delle armi e del loro impiego.

Paniz somma alla sapienza di cultore delle scienze applicate alla balistica una vasta esperienza nella investigazione tecnica, maturata in una decade di militanza quale ufficiale superiore dei Carabinieri del RIS; cui aggiunge le elevate doti di conoscenza, cultura e studio delle armi portatili, che lo vedono ora Direttore del Banco Nazionale di Prova per le Armi da Fuoco Portatili e le munizioni commerciali (senza contare l’esperienza di competente e appassionato tiratore).

L’opera è un manuale esemplare, anzi un trattato; dal quale sarebbero autonomamente estrapolabili un volumetto sulla tipologia di armi e munizioni, uno sulle investigazioni della dinamica delle azioni di fuoco, uno sulla analisi delle tracce balistiche, e così via. Naturalmente, ciascuno d’essi rischierebbe di apparire esposizione monca. La fusione dei vari interconnessi aspetti in una trattazione veramente pluridisciplinare, perché testimoniante sapere egualmente competente nelle diverse scienze e prassi coinvolte, è fenomeno non comune.

L’opera dovrebbe essere “testo sacro” per ogni esperto balistico forense, ma si rivela altresì indispensabile allo scienziato di ciascun settore toccato, come agli operatori professionali, da quelli del foro – magistrati come avvocati – a quelli dell’investigazione, pubblica come privata (dall’operatore di polizia all’esperto balistico). Ma è di piacevole quanto istruttiva lettura anche ai profani; e sorprenderà, poi, ogni interessato al pianeta delle armi.

Addetti ai lavori così come semplici lettori saranno intrigati quanto sorpresi nell’apprendere quanto e cosa una labile traccia balistica sia capace di comunicare, consentendo di identificare criminale e modalità del crimine. Pochi sospettano che una semplice borra di plastica potrebbe far identificare la canna liscia che la ha esplosa; o che una serie di fori di proiettile su un vetro può svelarci l’ordine di successione dei colpi; o che l’esame di un frammento di proiettile può recare tracce del materiale attraversato (gomma, vetro, legno, muratura…); o che labili segni d’impatto bastano a determinarne l’angolo ed a farci ricostruire complesse traiettorie; o che una pistola bruciata nel rogo di un’auto può essere “ricostruita” e coniugata ad una traccia rinvenuta su un bossolo o sul proiettile estratto dal corpo della vittima; o quanto microtracce balistiche riescono a comunicare; o che un foro d’ingresso su indumenti riesce a rivelarci, quasi al millimetro, la esatta distanza, entro il centimetro e il metro, tra la bocca dell’arma che ha sparato ed il bersaglio attinto; o quanto sia indispensabile la collaborazione dell’esperto balistico nell’ispezione cadaverica come nell’esame medico autoptico.

Paniz ci insegna, in particolare, come la completezza dell’indagine balistica debba spesso non arrestarsi agli statici esami di laboratorio, bensì estendersi alla ricostruzione simulata sul campo. Illuminante un caso pratico esaminato, che contemplava una sparatoria con più protagonisti e decine di colpi esplosi: la mera posizione sul terreno dei bossoli spenti suggeriva una ricostruzione dei punti di sparo poi contraddetta e riconsiderata valutando il prevedibile rimbalzo dei bossoli espulsi contro l’esterno di un’auto contigua. Il testo si legge come trattato tecnico o manuale operativo; ma è anche godibile come legal thriller ricco di cenni autobiografici.

Istruttiva quanto sorprendente è la esposizione, teorica e pratica delle metodologie di ricostruzione della dinamica delle azioni di fuoco, anche partendo da indizi apparentemente minimi. Illuminante anche la esposizione di casi reali nei quali l’autore ha professionalmente operato. Il capitolo sulle tracce balistiche, fra gli altri, disvela scenari e tecnologie da fantascienza, quali la possibilità di risalire da tracce insignificanti a risultati investigativi e probatori decisivi; ma mostra, al tempo stesso, quanto difficile sia l’opera del perito balistico e quanto facile sia l’errore umano da incompetenza o leggerezza.

Un bossolo esploso, una particella di residuo di sparo, la molteplice varietà dei segni di impatto del proiettile, o un frammento d’esso, possono parlare come un libro aperto, ma anche generare equivoci di lettura; e, così, tragici errori giudiziari. Il volume, illuminante su tali pericoli, è utile strumento per evitarli. Dovrebbe essere la bibbia del perito balistico, ma anche un serio ausilio per gli operatori del diritto che di quei periti debbono valutarne l’operato. Sconcerta, dunque, ma insegna molto, constatare quanto sia facile inquinare la scena del crimine, e quanto sa dirci l’esame di balistica terminale dell’impatto sul corpo umano. E, soprattutto, quanti errori di investigazione e di giudizio possono conseguire a carenze o incompetenze nell’indagine balistica, possibili cause di innocenti in carcere ed omicidi in libertà.

 

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Un incontro di saperi sull’uomo e sulla società
per far emergere l’inatteso e il non detto nel diritto penale

 

ISSN 2612-677X (sito web)
ISSN 2704-6516 (rivista)

 

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