«Il carcere minorile non risponde a quello che la nostra Costituzione, all’art. 27, dice: che la pena tende alla rieducazione e al reinserimento sociale».
Se vado ad analizzare il vissuto di un minorenne, mi chiedo, di fronte alla commissione del reato, a un comportamento deviante […], quale deve essere la nostra risposta in questa fase di età? […] È la carcerazione? È la privazione di libertà? È la rottura dei rapporti affettivi familiari? È la rottura dei rapporti amicali? È il blocco di un cammino culturale?
«[…] No. Non lo aiuti, il ragazzo, anzi: lo strutturi come deviante dentro un carcere».
Questo vuol dire che bisogna studiare altre risposte, educative. Risposte che possono dare al ragazzo la possibilità di conoscersi, di capire perché è arrivato alla commissione del reato e indicargli strade di legalità. Il carcere fa tutt’altro