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16.10.2019
Redazione

Beyond the common sense

«Descriviamo i colori di una montagna o il profumo di una fragola o il sorgere della Luna e le nostre descrizioni suscitano sovente l’assenso di chi ci ascolta e sta osservando quella montagna, quella fragola o la Luna».

In linea di massima, le nostre descrizioni a livello di senso comune sono condivise. […] Per orientarci nel mondo, infatti, noi cerchiamo sempre di individuare delle regolarità nel groviglio di stimoli che dall’esterno ci piovono addosso.  Regolarità che pensiamo di cogliere qua e là: il giorno e la notte, le stagioni dell’anno, il colorirsi dei frutti che stanno maturando

«Se queste regolarità non ci fossero, allora vivremmo in un mondo caotico: non vivremmo, insomma, perché non potremmo coordinare le nostre azioni con l’uso di quelle regole efficaci e di quei punti di riferimento che già a livello di senso comune sono più che sufficienti per irreggimentare i nostri comportamenti. A questo punto, però, ci troviamo fra le mani un problema notevole».

In primo luogo, le regole del senso comune non sono il risultato di nostre scelte consapevoli. Quando dico “Piove” o “Il Sole sorge” non sto usando il libero arbitrio: sto descrivendo fasci di sensazioni, e queste ultime non dipendono dalla mia volontà o dalle mie intenzioni

«Ecco perché, se sono accanto a una persona e le dico “Piove” o “Sorge il Sole”, è probabilissimo che quella persona sia d’accordo con me: i suoi organi di senso e il suo cervello assomigliano ai miei, e sentono come i miei. Ecco perché il consenso è grandioso attorno alle descrizioni regolate dal senso comune».

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In secondo luogo, però, le norme basilari del senso comune sono continuamente contraddette da ciò che la scienza esprime con le leggi della natura. Come è possibile che ciò accada?

«Infine, mentre il senso comune è abbastanza stabile e condiviso dalla stragrande maggioranza degli umani, le leggi della natura evolvono sempre più rapidamente sotto la spinta di una minoranza di individui i quali ritengono che queste siano più importanti di quelle del senso comune».

Per questa minoranza non è sufficiente che tutti siano d’accordo nel dire “Il sasso cade” o “La Luna è falcata”, ma è necessario trovare le ragioni per cui il sasso cade o la Luna ci appare falcata: e le ragioni quasi sempre violano le credenze immerse nel terreno del senso comune.

E. Bellone, Qualcosa, là fuori, Codice edizioni, 2011, p. XII

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ISSN 2612-677X (website)
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