Credits to Unsplash.com

Fascicolo 7-8/2019

Abstract. Nel 2015, il legislatore è intervenuto con un’importante riforma dell’istituto dell’elusione fiscale, cui si è accompagnato un ripensamento della fisionomia delle fattispecie penali dichiarative del d.lgs. 74/2000. Gli obiettivi dichiarati della riforma erano il superamento dell’incertezza applicativa dell’istituto dell’elusione fiscale e la riorganizzazione del sistema sanzionatorio nel senso di una sua maggiore effettività, proporzionalità e certezza. Nel presente lavoro, gli Autori si interrogano sul raggiungimento, a poco meno di quattro anni dall’entrata in vigore della riforma, di tali obiettivi, ripercorrendo le tappe normative e i principali arresti giurisprudenziali che hanno contribuito a modellare la categoria dell’elusione fiscale fino alla riforma del 2015 e, quindi, analizzando le prime pronunce, di merito e di legittimità, che hanno fatto applicazione della novella. All’esito di tale percorso, gli Autori esprimono un giudizio complessivamente positivo rispetto alla capacità delle nuove norme di dare razionalità e maggiore certezza al sistema penal-tributario, ma rilevano anche che il “merito” non va attribuito tanto alla previsione di cui al co. 13 del nuovo art. 10 bis Statuto del contribuente, secondo cui le operazioni elusive “non danno luogo a fatti punibili ai sensi delle leggi penali tributarie”, quanto alla ricostruzione delle fattispecie dichiarative del d.lgs. 74/2000. È, infatti, soprattutto attraverso la ridefinizione dell’area del penalmente rilevante coperta dai reati di cui agli artt. 3 e 4 d.lgs. 74/2000 – sostengono gli Autori – che oggi l’interprete può tracciare in maniera sufficientemente sicura il confine fra condotte evasive – penalmente rilevanti – e mera elusione – sottratta al diritto penale in quanto non più integrante alcuna norma incriminatrice, prima ancora che in ragione dell’operare di specifiche clausole di esclusione della punibilità.

Questo articolo è stato sottoposto in forma anonima alla valutazione di due revisori esperti, con esito favorevole.

 

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. L’evoluzione dell’istituto dell’abuso del diritto in ambito tributario. Cenni. – 3. La rilevanza penale dell’elusione fiscale nella giurisprudenza antecedente la riforma del 2015. – 3.1. Il caso “Dolce e Gabbana”. – 3.2. Il caso “Mythos”. – 4. La riforma del 2015. – 5. La giurisprudenza penale post-riforma. – 5.1. La prima pronuncia della Suprema Corte post introduzione dell’art. 10 bis: il caso dello stock lending agreement. – 5.2. La giurisprudenza successiva all’entrata in vigore delle modifiche al d.lgs. 74/2000: Cass., Sez. III, 20 aprile 2016, n. 48293. – 5.3. Cass., Sez. III, 21 aprile 2017, n. 38016: la difficile qualificazione dell’illecita “variazione in diminuzione” alla stregua del riformato art. 4 d.lgs. 74/2000. – 6. Alcune riflessioni.

 

Per leggere l’articolo, clicca  su “apri allegato”.

Altro

Un incontro di saperi sull’uomo e sulla società
per far emergere l’inatteso e il non detto nel diritto penale

 

ISSN 2612-677X (sito web)
ISSN 2704-6516 (rivista)

 

La Rivista non impone costi di elaborazione né di pubblicazione