Come noto, negli ultimi anni un numero sempre crescente di studiosi e accademici a livello internazionale ha rivolto la propria attenzione al rapporto tra neuroscienza e processo penale.
Così, in alcuni paesi d’Europa, così come negli Stati Uniti d’America e in Canada, sono stati realizzati veri e propri database giuridici, comprensivi di tutti i casi processuali penali e di tutte le opinioni giudiziali in materia di prova neuroscientifica, per consentire un’analisi approfondita del fenomeno e permettere di operare utili confronti.
Infatti, l’organizzazione e la classificazione delle informazioni rilevanti relative a ciascun caso all’interno di un unico archivio permette, ad esempio, di valutare l’andamento temporale del fenomeno; di comprendere quali sono le ragioni che più di frequente inducono l’imputato (o l’accusa) a chiedere l’acquisizione della prova e le principali fattispecie di reato e le tipologie di prova maggiormente impiegate; di apprezzare, infine, quali determinazioni tipicamente assumono i giudici penali e quali sono, dunque, gli esiti dei singoli procedimenti.
Nel presente contributo, sono analizzati i principali database realizzati fino a oggi (7 in totale, relativi agli Stati Uniti, all’Inghilterra e al Galles, al Canada e all’Olanda) dei quali sono posti in evidenza, in particolare, i seguenti elementi:
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