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26.01.2022
Roberta De Paolis

Sfruttare il know-how dei colletti bianchi: verso una nuova strategia punitiva

Fascicolo 1/2022

Abstract. Nel 1939 Edwin H. Sutherland sosteneva la necessità di riconoscere che gli illeciti commessi dai cosiddetti “colletti bianchi” fossero una vera e propria forma di criminalità da dover contrastare. Sessant’anni dopo il suo monito veniva confermato. Difatti, la maggior parte degli scandali dell’era moderna sono attribuibili all’attività criminale dei colletti bianchi, tanto da costringere i governi ad optare per uso vigoroso della legge penale. Si suppone infatti che pene detentive severe, oltre a riflettere la gravità del crimine commesso, costituiscano anche un valido deterrente per gli individui. Tuttavia, analizzando i dati riferibili alle sentenze definitive degli Stati Uniti e dell’Italia, risulta chiaro come la severità della pena carceraria non rappresenti un efficace fattore deterrente.
Inoltre, si sollevano perplessità circa l’utilità stessa della reclusione per questa tipologia di criminali. Qual è l’utilità di una detenzione di dieci anni per individui che normalmente non rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica? Quale l’efficacia di una pena detentiva che dimostra di non produrre alcun effetto deterrente e di non ripristinare ciò che è stato danneggiato dal crimine?
A valle di simili interrogativi, questo articolo sostiene che una valida risposta alla criminalità dei colletti bianchi potrebbe darsi dall’abbinamento dell’affidamento in prova ai servizi sociali alla
tradizionale pena detentiva. Un affidamento in prova specificatamente ritagliato sulla peculiarità del “colletto bianco” ingenererebbe un duplice effetto positivo: se per un verso l’effetto deterrente deriverebbe dalla visibilità pubblica, per altro, la collettività verrebbe “risarcita” dall’utilizzo virtuoso di quelle competenze (know-how) una volta impropriamente impiegate.

SOMMARIO: 1. Introduzione. – 1.1. Definire i crimini dei colletti bianchi. – 1.2 Misurare i crimini dei colletti bianchi. – 2. Materiali e metodologia. – 3. Risultati. – 3.1. Teoria vs. Pratica. – 3.2. L’eccessiva criminalizzazione dei crimini dei colletti bianchi e diversioni processuali: un effetto collaterale. – 4. Discussione. – 4.1. Il discutibile affidamento sulla severità di pene e multe come deterrente alla criminalità dei colletti bianchi. – 4.2. Cosa potrebbe essere errato: l’equazione del rischio. – 4.3. Razionalizzazione nella neutralizzazione e razionalizzazione nell’azione. – 4.4. Conclusioni generali sulla deterrenza. – 4.5. Cosa possiamo dire della deterrenza? Considerazioni sulla teoria retributiva. – 4.7. Un approccio diverso. – 4.8. L’aggiunta di un intervento riparativo: una proposta. – 4.9. L’affidamento ai servizi sociali come parte della punizione. – 4.10. L’affidamento ai servizi sociali per i colletti bianchi. – 4.11. Una prospettiva pratica. – 5. 5. Conclusioni.

Questo articolo è stato sottoposto alla valutazione di due revisori esperti, con esito favorevole.

 

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