«Come sarebbe l’arte senza le emozioni? Sarebbe vuota. Come sarebbero le nostre vite senza emozioni? Non avrebbero alcun valore. Un famoso poeta classico disse: “Odiamo e amiamo; qualcuno sa dirmi perché?” – Catullo. La scienza non risponde alle domande sul perché. La scienza risponde alle domande sul come».
«Siamo in grado di provare sentimenti perché essi ci dicono che cosa ci consente di sopravvivere e che cosa ostacola la nostra sopravvivenza»
«Lavoro in questo campo ormai da mezzo secolo, e si è trattato di un lavoro abbastanza solitario; quando ero studente di ingegneria elettronica mi annoiavo e così ho iniziato a lavorare nel reparto di un ospedale psichiatrico. Ho visto tragedie umane, e tragedie emotive. Nessuno sapeva nulla di quelle emozioni, come fossero prodotte, e così ho deciso di passare alle scienze del cervello: prima la psicologia clinica, poi la neuroscienza, che è l’unica strada per comprendere quello che proviamo».
Sembra un mistero impenetrabile, che può però essere penetrato grazie alle neuroscienze, specialmente se prendiamo sul serio le emozioni degli esseri viventi