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23.06.2021
Laura Angioletti

New addiction, pathological gambling disorder and online neuropsychological assessment: an applied research experience

Issue 6/2021

Durante l’evento online “Testare il cervello “esecutivo” in rete! Uno strumento online neuropsicologico per la prevenzione delle nuove dipendenze comportamentali nei giovani“, che si è tenuto sabato 13 marzo 2021, organizzato dall’International Research Center for Cognitive Applied Neuroscience (IrcCAN) in occasione della Brain Awareness Week 2021, sono intervenuti, tra gli altri, i seguenti relatori, autori delle relazioni qui riassunte: la prof.ssa Michela Balconi, il dott. Davide Crivelli e la dott.ssa Laura Angioletti.

Partendo dalla prima relazione, che si è focalizzata sul rapporto tra funzioni esecutive e processi decisionali nelle addiction, è stata descritta la prospettiva neuroscientifica applicata al contesto delle dipendenze da uso di sostanze e delle dipendenze comportamentali. Particolare attenzione è stata dedicata ai temi dell’impulsività, dei meccanismi di reward e agli strumenti per l’assessment adottati nel contesto dell’addiction. Con riferimento agli strumenti disponibili per la valutazione del profilo neurocognitivo dei pazienti con addiction, la Batteria per le Funzioni Esecutive nell’Addiction(BFE-A) è stata l’oggetto delle due successive relazioni, che hanno presentato le evidenze sperimentali rilevate tramite l’applicazione della batteria a coorti di pazienti con disturbo da uso di sostanze e a pazienti con dipendenza da gioco d’azzardo patologico.

La presentazione della batteria, la cui validazione ha contribuito a valutare la compromissione delle funzioni esecutive nelle differenti tipologie di dipendenze, ha consentito di porre l’attenzione sulla possibile diffusione di tool neuropsicologici digitali erogabili a distanza.

Pubblichiamo di seguito la sintesi della terza relazione, di Laura Angioletti.

Ai seguenti link sono disponibili altresì le sintesi della prima e della seconda relazione, rispettivamente a firma della prof.ssa Michela Balconi e di Davide Crivelli.

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La presente relazione sottolinea, ad integrazione della precedente relazione del dott. Crivelli, il possibile utilizzo della batteria di valutazione delle funzioni esecutive nell’addiction (BFE-A) non solo nel disturbo da uso di sostanze, ma anche nel caso delle dipendenze comportamentali, come il gioco d’azzardo patologico. Nello specifico, il gruppo di ricerca, in collaborazione con l’ULSS 2 Marca Trevigiana – Dipartimento delle Dipendenze di Treviso, ha utilizzato la BFE-A per la valutazione delle funzioni esecutive in un campione di giocatori d’azzardo patologici (totale di 13 pazienti) e in un gruppo di controllo bilanciato per genere ed età.

Nello specifico, la batteria, la cui composizione è stata già stata descritta[1], è stata somministrata in modalità mista: in altre parole, alcuni test sono stati somministrati a distanza, digitalmente, con il supporto di un neuropsicologo presente in loco, ed altri in presenza[2].

La presente relazione sottolinea […] il possibile utilizzo della batteria di valutazione delle funzioni esecutive nell’addiction (BFE-A) non solo nel disturbo da uso di sostanze, ma anche nel caso delle dipendenze comportamentali, come il gioco d’azzardo patologico

L’applicazione della presente batteria ha consentito di delineare un profilo generale delle alterazioni delle funzioni esecutive associate ai quadri di dipendenza e di confrontare le prestazioni inter-test fornendo informazioni rilevanti per la pianificazione di indagini diagnostiche mirate o interventi personalizzati di empowerment/riabilitazione, tenendo conto delle potenzialità e delle esigenze specifiche del paziente. Dai risultati preliminari dell’applicazione di questa batteria al gioco d’azzardo patologico sono emerse, anche in questo caso, delle performance peggiori per i pazienti con disturbo da gioco d’azzardo patologico, rispetto al gruppo di controllo, con riferimento specifico ai test di memoria verbale, memoria differita, di fluenza verbale e di attenzione focalizzata.

Questi risultati preliminari – insieme a quelli osservati a seguito della somministrazione dei test ai pazienti affetti da disturbo da uso di sostanze – suggeriscono che la BFE-A potrebbe rappresentare una valida alternativa agli strumenti di screening cognitivo specifici che sono effettivamente utilizzati in contesti clinici. Inoltre, tenendo conto degli standard per la valutazione cognitiva implementati dai servizi di assistenza e trattamento per le dipendenze (ad esempio, valutazione neuropsicologica di base e del funzionamento cognitivo globale), questa nuova batteria può fornire una risposta al bisogno clinico di strumenti di valutazione neuropsicologica informativi, specifici per le funzioni esecutive e affidabili, nonché all’esigenza pratica di strumenti rapidi e misure utilizzabili dal clinico.

[I] risultati preliminari – insieme a quelli osservati a seguito della somministrazione dei test ai pazienti affetti da disturbo da uso di sostanze – suggeriscono che la BFE-A potrebbe rappresentare una valida alternativa agli strumenti di screening cognitivo specifici che sono effettivamente utilizzati in contesti clinici

L’idea futura è quella di sviluppare un protocollo che preveda un intervento, quindi il trattamento di questi pazienti sulla base del deficit delle funzioni esecutive che è stato riscontrato a seguito della somministrazione dei test. Infatti, una volta rilevata la presenza di deficit in specifici domini di funzionamento cognitivo, si può procedere apportando delle accortezze in tutte le fasi del trattamento, a partire dai colloqui, in cui è possibile l’ausilio di una agenda dedicata e la sperimentazione di una legenda dei comportamenti che possono, se ripetuti, diventare delle buone abitudini.

Risulta, inoltre, importante porre attenzione al monitoraggio dei pensieri, in particolare delle distorsioni cognitive, al fine di aumentare il grado di adattamento del paziente. Oppure, ancora, la facile distraibilità, l’urgenza di sottrarsi ad una situazione percepita come noiosa o la fatica di rimanere in seduta per più di trenta minuti per questi pazienti sono elementi che è opportuno tenere presente ed esplicitare nell’organizzazione del setting, poiché favoriscono la comprensione dei limiti e il rispetto degli stessi aumentando la collaborazione del paziente.

Nonostante questa batteria possa offrire differenti vantaggi, tuttavia è necessario riconoscere alcune domande aperte e potenziali sviluppi futuri.

Nonostante questa batteria possa offrire differenti vantaggi, tuttavia è necessario riconoscere alcune domande aperte e potenziali sviluppi futuri

In primo luogo, osservazioni conclusive sul valore del BFE-A per la pratica clinica trarrebbero beneficio da ulteriori test con diverse coorti cliniche, inclusi campioni rappresentativi di pazienti che hanno sviluppato altre dipendenze comportamentali, diverse dal gioco d’azzardo (ad esempio l’Internet Gaming Disorder, l’acquisto compulsivo ed altri).

Inoltre, lo strumento dovrebbe essere sottoposto a studi test-retest[3], in modo da indagare meglio l’affidabilità dei risultati dei test nel tempo. E ancora, studi futuri potrebbero concentrarsi sulla validità concorrente e divergente[4] testando la correlazione tra i risultati della batteria e misure psicometriche, comportamentali e cognitive indipendenti, o integrando i risultati attuali con dati neurofunzionali rilevati con strumenti di neuroimmagine.

Infine, le versioni future della batteria di screening potrebbero essere completamente convertite in un formato di facile utilizzo (ad esempio totalmente digitale) che potrebbe essere applicato anche al di fuori delle strutture di cura e assistenza (ad esempio un test a domicilio) o potrebbe essere migliorato per valutare l’efficienza delle funzioni investigate in contesti realistici e interattivi.

 

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[1] Per la descrizione, clicca qui.

[2] L’applicazione della batteria per la valutazione delle funzioni esecutive somministrabile in digitale ha risposto alle esigenze dei servizi per le dipendenze pubblici e privati e ha permesso di coinvolgere più professionisti (psicologi e psicoterapeuti) sul territorio.

[3] Si tratta di studi che verificano l’attendibilità di un test analizzando la correlazione fra due distribuzioni di misura ottenute somministrando due volte lo stesso test allo stesso gruppo di soggetti dopo un certo intervallo di tempo. Essi esaminano il grado di stabilità nel tempo del test e di generalizzabilità dei risultati in caso di somministrazioni diverse.

[4] La validità concorrente indica la correlazione tra risultati al test in esame e risultati ad altri test che misurano lo stesso costrutto o costrutti diversi. Al contrario, un test possiede validità divergente (o discriminante) se presenta una bassa correlazione con un test che misura un costrutto diverso da quello che il test intende misurare.

Altro

A meeting of knowledge on individual and society
to bring out the unexpected and the unspoken in criminal law

 

ISSN 2612-677X (website)
ISSN 2704-6516 (journal)

 

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