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02.04.2019
Ciro Grandi

Diritto penale e neuroscienze

Punti fermi (se mai ve ne siano) e questioni aperte

Fascicolo 4/2019

Abstract. Il dibattito sulle ricadute penalistiche dei riscontri empirici offerti dalle tecniche di esplorazione cerebrale e dalla genetica comportamentale non accenna a diminuire, alimentato da una letteratura oramai sconfinata, specie nel panorama comparatistico, e da una casistica giurisprudenziale in crescita costante. Sul piano nazionale, l’impatto processuale delle neuroscienze è ancora piuttosto contenuto e sostanzialmente limitato alla sedes naturalis, vale a dire il giudizio di imputabilità. Anche in quest’ambito, tuttavia, si registra un atteggiamento assai cauto, se non talvolta diffidente, da parte della giurisprudenza, ancora dubbiosa sulla piena affidabilità epistemologica delle discipline in questione. La continuità del dialogo interdisciplinare è chiamata a favorire il superamento di incertezze e resistenze, onde scongiurare l’esclusione aprioristica di elementi conoscitivi dotati – sebbene in funzione complementare e integrativa – di valore sempre più oggettivo.

 

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Le neuroscienze: minimi cenni ricostruttivi. – 3. Neuroscienze e diritto penale alla stregua del modello radicale-rifondativo. – 4. Neuroscienze e diritto penale alla stregua del modello moderato-compatibilista. – 5. Uno sguardo d’insieme sull’uso “prove neuroscientifiche” nella prassi. – 6. Neuroscienze e giudizio di imputabilità: un primo bilancio. – 7. L’impatto (ancora) limitato delle neuroscienze nel processo penale italiano. Diagnosi e prognosi.

 

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ISSN 2612-677X (sito web)
ISSN 2704-6516 (rivista)

 

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