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16.09.2020
Serena Santini

La ragionevolezza della risposta punitiva tra scelte di politica criminale e discrezionalità del giudice

Riflessioni a margine della sentenza della Corte cost. 21 luglio 2020, n. 156 sulla causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all’art. 131-bis c.p.

Fascicolo 9/2020

Abstract. Il più penetrante sindacato di ragionevolezza esercitato dalla Corte costituzionale, negli ultimi anni, sulle scelte di politica criminale operate dal legislatore sembra restituire al giudice del caso concreto una maggior discrezionalità nella determinazione dell’an, del quantum e del quomodo della pena e, più in generale, maggiori margini di manovra nell’individuazione di una risposta sanzionatoria equilibrata, informata a canoni di equità e giustizia. Nella breve riflessione che segue, l’autrice cerca di mettere in luce una tale tendenza traendo spunto dalla recente sentenza della Corte costituzionale n. 156/2020 in tema di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto.

SOMMARIO: 1. La ragionevolezza quale limite al “monopolio legislativo” in materia penale. – 2. Le “incursioni” della Corte costituzionale sotto l’egida del principio di ragionevolezza: tre campi di intervento. – 2.1. Primo campo di intervento: gli automatismi che operano sul quantum di pena. – 2.2. Secondo campo di intervento: gli automatismi che operano sul quomodo della pena. – 2.3. Terzo campo di intervento: gli automatismi che operano sull’an della pena. La recente sentenza n. 156/2020. – 2.3.1. La questione di legittimità costituzionale. – 2.3.2. “Ragionevolezza oblige”. – 3. “Diamo ai giudici quel che è dei giudici”.

 

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