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22.07.2020
Redazione

Le responsabilità del linguaggio pubblico

Le società vengono costruite e si reggono […] essenzialmente su una premessa linguistica: sul fatto, cioè, che formulare un’affermazione comporti un impegno di verità e di correttezza nei confronti dei destinatari

Non osservare questo impegno mette in pericolo il primario contratto sociale di una comunità, cioè la fiducia in un linguaggio condiviso.

Le società nelle quali prevalgono le asserzioni vuote di significato sono in cattiva salute: in esse, alla perdita di senso dei discorsi, consegue una pericolosa caduta di legittimazione delle istituzioni.

Occuparsi del linguaggio pubblico e della sua qualità non è dunque un lusso da intellettuali o un esercizio da accademici. È un dovere cruciale dell’etica civile […]

Come sosteneva Calvino […], «cercare di pensare e d’esprimersi con la massima precisione possibile proprio di fronte alle cose più complesse è l’unico atteggiamento onesto e utile» […].

Un atteggiamento indispensabile per una cittadinanza consapevole, come ha ricordato Gustavo Zagrebelsky esortando gli italiani a reagire contro l’apatia politica:

Per l’onestà del dialogo, le parole non devono essere ingannatrici. Parole precise e dirette; basso tenore emotivo, poche metafore; lasciar parlar le cose attraverso le parole, non far crescere parole su parole. Le parole, poi, devono rispettare, non corrompere il concetto

G. Carofiglio, Con parole precise. Breviario di scrittura civile, Laterza, 2017, p. 3

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