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27.05.2020
Redazione

L’irruzione del possibile nell’impossibile

Per evitare una catastrofe, bisogna prima credere nella sua possibilità.

Occorre convincersi che l’impossibile è possibile.
Che il possibile è sempre in agguato, senza tregua, ben protetto dal carapace dell’impossibilità, in attesa del momento giusto per irrompere

Nessuna minaccia è così temibile e nessuna catastrofe colpisce tanto duramente come quelle ritenute altamente improbabili; ritenerle impossibili, o non pensarvi nemmeno, è la scusa per non fare nulla al fine di fermarle prima che si giunga al punto in cui l’improbabile diventa reale e improvvisamente è troppo tardi per ridurne l’impatto, tanto meno per evitarne l’arrivo.

Eppure è precisamente questo ciò che facciamo (o meglio, non facciamo) quotidianamente, senza nemmeno pensarci […].

L’ostacolo più impressionante alla prevenzione di una catastrofe è che non ci si vuole credere!

La situazione attuale ci mostra […] che l’annuncio di un disastro non provoca alcun cambiamento visibile del nostro modo di comportarci o di pensare

Per questo, la nostra civiltà è vulnerabile: basta un solo colpo per spedirla all’inferno.

Ci sono fin troppe ragioni per aver paura, e dunque fin troppe ragioni per circondarsi di musiche così assordanti da non sentire gli scricchiolii delle mura

Z. Bauman, Liquid fear, 2006, tr. it. Paura liquida, Editori Laterza, 2010, pp. 20-24.

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per far emergere l’inatteso e il non detto nel diritto penale

 

ISSN 2612-677X (sito web)
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