Se negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari visitati abbiamo visto molto, molto di più abbiamo “intravisto” […]
Il malato psichico consegna questa situazione di indeterminatezza che da un lato esprime la natura della malattia, dall’altro l’imprevedibile risposta del soggetto alla cura […].
Le istituzioni dove hanno trascorso molti anni della loro vita, li hanno in parte celati agli occhi della “gente comune”. Il mandato custodialistico, ovvero quel mandato di separazione e allontanamento dei soggetti pericolosi dalla società – come ci insegna Foucault[1] – è sempre presente nei luoghi psichiatrici e, per questo, queste persone rimangono ai più misteriose […].
Come sostiene Lorenzo Calvi, «le antenne del fenomenologo cominciano a vibrare quando riceve il dono della visione, cioè quando, nel mondo degli oggetti, uno di questi si circonfonde di splendore e si distingue dagli altri presentandosi come un’apparizione»[2] […].