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Fascicolo 7-8/2019

Traduzione del testo, rivisto e integrato dall’autore, dell’intervista a Paolo Bernasconi, ex procuratore del Canton Ticino e avvocato, Arrestation de la capitaine du Sea-Watch, del 28 giugno 2019, pubblicata sul sito di Radio Télévision Suisse (RTS).

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La notte scorsa, la nave di soccorso per i migranti del Mediterraneo della ONG Sea Watch ha “sfidato” le forze dell’ordine italiane di Lampedusa e i migranti che erano rimasti bloccati per più di 17 giorni sono potuti sbarcare e ripartire per un altro Paese. La giovane capitana della nave, Carola Rackete è stata arrestata.

Paolo Bernasconi da decenni difende rifugiati e migranti e promuove leggi e prassi rispettose dei loro diritti come pure il festival del film e forum per i diritti umani a Lugano, Zurigo e Milano.

Il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini ha dichiarato che l’atto della capitana Carola Rackete è stato un atto criminale, un atto di guerra e chiede che la stessa sia punita con il carcere.

Lei cosa ne pensa?

Il codice penale italiano come i codici penali di tutti i paesi civilizzati prevede la causa di giustificazione dello stato di necessità, ossia l’impunità per tutte le persone che commettono un reato nell’atto di aiutare persone che sono in pericolo di vita.

La legislazione italiana in materia di immigrazione (TUI) prevede una norma speciale che garantisce l’impunità penale a tutti coloro che aiutano un migrante clandestino in una situazione di pericolo per la vita; è una norma importante che purtroppo sembra essere ignorata da parecchi anni.

Dal momento che, come credo e spero, l’Italia è ancora un Paese in cui si rispetta la separazione dei poteri, anche il ministro dell’Interno Salvini deve rispettare Questo principio fondamentale e quindi rispettare che le leggi penali vengano applicate dagli organi della giustizia italiana.

 

La politica sostiene che la capitana della Sea Watch abbia deliberatamente forzato una nave incaricata di sorvegliare il porto.

È chiaro che la capitana aveva la responsabilità di mettere finalmente fine a una situazione di pericolo per la salute e la vita di 40 persone che si trovano in pericolo nel Mediterraneo. Se c’è stata un’infrazione, l’infrazione non è stata tale da mettere in pericolo le persone sull’imbarcazione militare perché è ridicolo che un’imbarcazione del genere sia in grado di mettere veramente in pericolo una nave militare, che ha potuto semplicemente spostarsi dalla sua posizione. Merita riflessione il fatto che sia stata arrestata Carola Rackete, con ampio spiegamento di mezzi di informazione, mentre il medesimo provvedimento non è stato adottato nei confronti dei piloti della grande nave da crociera che recentemente a Venezia ha messo in pericolo concreto l’incolumità di numerosi passeggeri di un natante speronato.

 

Qual è dunque l’ampiezza dei poteri delle autorità italiane?

Non vengono messi in discussione I poteri dell’autorità giudiziarie italiane, ma, come già detto, bisogna rispettare anche quelle norme che prevedono l’impunità per chi commette un reato destinato a mettere fine ad una situazione di pericolo per la salute o la vita di altri. Ricordiamo che addirittura le forze armate sono state coinvolte per fermare una donna tedesca, sola, alla guida di una nave con passeggeri in situazione di pericolo nelle acque di Lampedusa. La riconsegna di migranti nelle mani delle milizie libiche sulle motovedette regalate dall’Italia e da paesi europei significa rispedire i migranti in campi di concentramento dove si stupra e si tortura, così come si legge anche in numerose sentenze di autorità giudiziarie penali italiane.

 

Conforta che ci siano stati dei segnali di solidarietà perché delle persone sono venute in aiuto dei migranti e si sono appellate alla giustizia.

In Svizzera, nel corso della giornata mondiale del rifugiato, è appena stata lanciata una petizione da 116 giuristi affinché l’art. 116 della legge federale svizzera per gli stranieri sia finalmente modificato per garantire l’impunità a chi aiuta i migranti per fini umanitari. Si tratta di un corollario del principio fondamentale di proporzionalità valido anche nel diritto penale, che prevede l’impunità per coloro che commettono infrazioni in una situazione di stato di necessità per Salvaguardare l’incolumità e la salute di una o più persone.

Si tratta di un principio fondamentale di ogni Stato di diritto.

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Quando si mette in discussione questo principio fondamentale si apre la porta alle peggiori barbarie. Per questa ragione dobbiamo sostenere anche la diffusione, nel massimo numero possibile di città, del Giardino dei Giusti, dove viene seminato un albero per ogni persona che abbia salvato e soccorso qualcuno rischiando la vita o la prigione.

Questi sono i modelli di comportamento da diffondere con tenacia affinché servano da esempio in quest’epoca in cui si rafforzano le proprie posizioni elettorali soffiando sul fuoco dell’odio razziale e della paura verso lo straniero. Abbiamo poco tempo per salvare il pianeta dai disastri ambientali. Abbiamo ancora meno tempo per salvare il pianeta dal dilagare dei regimi che ogni giorno calpestano i diritti umani e dai partiti politici che li appoggiano abusando delle libertà democratiche.

Abbiamo poco tempo per salvare il pianeta dai disastri ambientali. Abbiamo ancora meno tempo per salvare il pianeta dal dilagare dei regimi che ogni giorno calpestano i diritti umani e dai partiti politici che li appoggiano abusando delle libertà democratiche

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