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24.11.2021
Francesco Provinciali

Colpa ed espiazione in “Delitto e castigo” di Fedor Dostoevskij

Fascicolo 11/2021

Abstract. A 200 anni dalla nascita di Fedor Dostoevskij è doveroso rendere omaggio a questo grande scrittore russo dell’Ottocento, un vero gigante della letteratura mondiale di ogni tempo, proponendo la lettura del suo capolavoro “Delitto e castigo” con particolare riguardo ai concetti di colpa e di espiazione che stanno alla base della trama del libro e che saranno ripresi e completati nel romanzo “I fratelli Karamazov”.
L’autore di un duplice omicidio, il giovane studente Raskol’nikov, vive dopo il delitto un lungo stato di sofferenza, prostrazione e pentimento. Grazie all’aiuto della giovane Sonja che gli porta il Vangelo e il dono della fede, riuscirà a compiere un cammino di consapevolezza verso il pentimento e l’espiazione.
Dostoevskij si ispirò al libro “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria del 1764: tuttavia il termine castigo non ha nel suo romanzo tanto il significato della sanzione penale rispetto al reato, quanto richiama il concetto di senso di colpa che accompagna il reo in un lungo cammino di consapevolezza circa il crimine commesso, che si compie dall’abisso del male alla redenzione.

 

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