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«Un giorno sull’Herald Tribune avevo letto un articolo che ricordava e celebrava un libro di Hans Fallada – romanziere tedesco della prima metà del secolo XX – intitolato “Ognuno muore solo”. È la storia vera di due oppositori ad Hitler, non gli studenti intellettuali di Monaco, ma un operaio e sua moglie casalinga, genitori di un figlio unico, tra i primi morti al fronte. Una storia struggente».

Per far giustizia al figlio, non potendo fare altro, cominciano a scrivere cartoline, mandando a dire che Hitler era un pazzo delinquente. Riescono ad inviare circa duecento cartoline in giro per Berlino, poi vengono individuati e ghigliottinati

«Questa storia vera – estratta dagli archivi della polizia tedesca – dimostra che qualcuno deve cominciare a fare qualcosa».

È il discorso della prima pietra. Partire dalle piccole cose, con tenacia e determinazione, con coraggio. Non solo lanciare la prima pietra ma edificarla

L. Zoja – tratto dall’intervista di F. Provinciali, Luigi Zoja: “Abbiamo perso la dimensione e la percezione del nostro prossimo”, ne Il domani d’Italia, 4 febbraio 2020

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