Credits to Unsplash.com

Fascicolo 9/2020

Abstract. Che cos’è la dipendenza? È davvero possibile assimilare (o ridurre) la dipendenza, in particolare da sostanze, a vera e propria malattia? Considerarla una entità del tutto e per tutto analoga alle altre patologie fisiche, corporee, aventi fondamento biologico?

E, in caso di risposta affermativa, questo implica necessariamente «fare sparire, negare o mettere in secondo piano, grazie ai lumi della scienza, ogni altra dimensione»[1]?

Oppure, al contrario, dovremmo ritenere che il fenomeno dell’addiction si leghi, necessariamente e indissolubilmente, a fattori di carattere non biologico (fattori ambientali, caratteriali, situazioni generali di vita del singolo, ecc.) così da escludere il carattere patologico della stessa?

E ancora, più in generale, il problema della dipendenza rappresenta un appannaggio esclusivo delle scienze della natura, della biologia, della neurofisiologia, della genetica, oppure è di competenza (anche) delle scienze umane (la psicologia in primis) e delle scienze sociali?

Infine, quali sono le ripercussioni che il dibattito scientifico in materia di dipendenza produce in ambito giuridico, e in particolare sul trattamento che il diritto penale riserva ai soggetti affetti da dipendenza – da sostanze stupefacenti e alcoliche, o da gioco d’azzardo ­– responsabili di reato?

Il presente scritto si propone di fare chiarezza in ordine a questi interrogativi, attraverso una disamina delle principali posizioni espresse nel panorama scientifico, più o meno recente, in materia di addiction – con particolare attenzione alla letteratura esistente in materia di BDMA (Brain Disease Model of Addiction) – e dei rapporti tra dipendenza patologica e diritto penale – con specifico riferimento, per un verso, alla posizione assunta dalla giurisprudenza in tema di imputabilità del soggetto dipendente (da stupefacenti, alcol e gioco d’azzardo) e, per altro verso, ai rapporti tra addiction e carcere –, anche al fine di porre in evidenza le palesi contraddizioni tra quanto affermato dalla scienza medica e la posizione tipicamente assunta dai giudici penali del nostro paese.

Questo articolo è stato sottoposto alla valutazione di due revisori esperti, con esito favorevole.

 

SOMMARIO: 1. Premessa. – PARTE PRIMA. L’addiction come patologia cerebrale? – 2. Il BDMA (Brain Disease Model of Addiction). – 3. L’avvio del dibattito: le critiche mosse nei confronti del modello BDMA… – 4. …e le reazioni dei suoi sostenitori. – 5. I modelli di spiegazione alternativi al BDMA. – 6. Neuroscienziati versus scienziati sociali. – 7. Conclusioni in tema di rapporto tra dipendenza e malattia.­ – PARTE SECONDA. Diritto penale e dipendenze da sostanze. La posizione della giurisprudenza di legittimità in tema di tossicodipendenza e alcoldipendenza. – 8. Cenni introduttivi. – 9. Chi è imputabile? – 10. Dipendenza, intossicazione cronica e consumo abituale. – 11. Le “alterazioni patologiche permanenti”. ­– PARTE TERZA. Diritto penale e dipendenze non da sostanze: il caso del gioco d’azzardo e gli orientamenti giurisprudenziali. – 12. Cenni introduttivi. – 13. Gioco d’azzardo e tossicodipendenza. – 14. Il riconoscimento del vizio di mente in capo al giocatore patologico… – 15. …e il limite rappresentato dalla verifica del nesso causale. – 16. L’esclusione tout court della rilevanza del disturbo da GAP ai fini dell’imputabilità. – 17. Conclusioni provvisorie: i binari paralleli della prassi penalistica e della scienza moderna. – PARTE QUARTA. Dipendenza e carcere: alcuni numeri. – 18. Carcere e tossicodipendenza. – 19. Carcere e alcoldipendenza. – 20. Carcere e gioco d’azzardo.

 

Per leggere l’Articolo, clicca su “apri allegato”.

 

_________

[1] M. Valleur, La nature des addictions, in Psycholtropes, 2, 15, 2009, p. 21, cit. in M. Croce, Tra neurofobici e neuromaniaci. Note sul brain disease model of addiction, Dal Fare al Dire – rivista italiana di informazione e confronto sulle patologie da dipendenza, numero speciale 2019, pp. 8 ss.

Altro

Un incontro di saperi sull’uomo e sulla società
per far emergere l’inatteso e il non detto nel diritto penale

 

ISSN 2612-677X (sito web)
ISSN 2704-6516 (rivista)

 

La Rivista non impone costi di elaborazione né di pubblicazione