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19.01.2022
Benedetta Marialiliana Ceresoli

La recidiva: rinnovate riflessioni sulla sua ragion d’essere all’interno del sistema

Un’aggravante sempre più in tensione coi fondamentali principi di diritto: criticità attuali e prospettive future

Fascicolo 1/2022

Abstract. Il presente contributo si inserisce nell’annoso dibattito sulla giustificazione della recidiva nel sistema penale italiano e prende in esame gli sforzi – pur di necessità parziali – che la giurisprudenza, in assenza di una disciplina normativa razionale e coerente rispetto ai principi ispiratori del sistema penale, ha progressivamente posto in essere per salvare la ragion d’essere di un tale istituto nel sistema.
A fronte dell’ultima riforma intervenuta in materia, ossia la Legge ex Cirielli del 2005 – ispirata dall’esigenza di trarre consensi presso la pubblica opinione piuttosto che dall’intento di arginare concretamente il fenomeno della ricaduta nel reato – il panorama di diritto attuale può dirsi nuovamente regredito ad una disciplina irrazionalmente afflittiva nei confronti dei recidivi e, in quanto tale, marcatamente in tensione coi principi di offensività, ragionevolezza, proporzionalità e tendenziale rieducazione cui dovrebbe viceversa tendere il legislatore penale, per espressa prescrizione costituzionale.
Tale riflessione, che costituisce il nucleo essenziale del contributo in parola, trova esplicita conferma nelle numerose dichiarazioni di illegittimità costituzionale che, a cominciare dalla riforma del 2005, hanno interessato il regime normativo cui è sottoposta l’attuale figura di recidiva, e impone allora di interrogarsi sull’attualità della necessità di una tale circostanza aggravante nel sistema.
Se è vero, infatti, che anche gli elementi personologici del reo possono essere a proprio modo idonei a caratterizzare in termini di maggiore o minore disvalore il fatto di reato commesso, è altresì vero che le precedenti condanne a carico del reo sono ormai potenzialmente in grado di determinare aggravi sanzionatori e modalità di esecuzione della pena eccessivamente severi, che in nulla rispecchiano l’idea di fondo di una tendenziale equità e proporzione la quale dovrebbe invece sempre improntare il rapporto tra sanzione e illecito commesso.
Di qui, l’interrogativo fondamentale sotteso alla futura configurazione dell’ordinamento penale: essere o non essere della recidiva, specie quale aggravante del reato?

Questo articolo è stato sottoposto alla valutazione di due revisori esperti, con esito favorevole.

SOMMARIO: 1. Evoluzione storica della disciplina della recidiva. – 2. Ratio ispiratrice della Legge ex Cirielli. – 3. Aspetti problematici dell’attuale disciplina in tema di recidiva. – 4. Tra obbligatorietà e facoltatività della recidiva. – 4.1. Gli interventi della Corte costituzionale in relazione all’art. 99 comma 4 c.p. – 4.2. L’intervento della Corte costituzionale in relazione all’art. 99 comma 5 c.p. – 5. Le tensioni sottese alla attuale formulazione dell’art. 69 comma 4 c.p. – 5.1. Il giudizio di valenza e le circostanze attenuanti di natura oggettiva. – 5.2. Il giudizio di valenza e le circostanze attenuanti di natura premiale. – 5.3. Il giudizio di valenza e le circostanze attenuanti di natura soggettiva. – 6. Riflessioni conclusive sulla ragion d’essere della recidiva all’interno del sistema.

 

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