Abbiamo bisogno di una bussola per orientarci nell’oceano tempestoso della pos-modernità e siamo così immersi in una navigazione perigliosa da non renderci sempre conto che una stella polare ci indica la direzione: sono i principi supremi dell’ordinamento costituzionale con al posto d’onore la centralità della persona. La loro valorizzazione dipenderà sempre più dal modo con cui saranno interpretati, dalla dottrina, dai giudici delle diverse giurisdizioni e, naturalmente, dalla Corte costituzionale. E dal modo in cui saranno vissuti dal corpo sociale […]
«Massimo Vogliotti, un giurista che ha anche una appuntita freccia filosofica nel suo arco, ha scritto uno dei libri italiani più vigilanti su questo nostro difficile tempo giuridico, Tra fatto e diritto, libro in sostanziale sintonia con le mie riflessioni […]».
La fattualità, la commistione coi fatti, è il tratto distintivo del tempo giuridico pos-moderno, intridendolo di indubbii arricchimenti, rendendolo consonante all’odierno contesto, ma rendendolo indubbiamente anche insicuro, l’opposto […]
«Se il mare è mosso, è ancor più necessario un timone che non si irrigidisca ma corrisponda con duttile energia alla mobilità delle onde. Quel timone – ne sono certo – è per noi la teorica dell’ordinamento giuridico, strumento duttile che si presta a rivestire la pluralità e a disciplinarla senza soffocarla. […].».
Oggi, 2018, deponendo il culto di decrepite mitologie, dobbiamo cominciare a rivedere il principio di legalità non misurandolo antistoricamente sulla sola volontà dello Stato, ma adattandolo realisticamente al “reale” pluri-ordinamentale in cui siamo immersi
* Paolo Grossi, giurista e storico italiano, è stato Presidente della Corte costituzionale dal 24 febbraio 2016 al 23 febbraio 2018