In che modo il Covid-19 ha cambiato la vita delle persone coinvolte nel mondo penitenziario? Quale sarà la nuova normalità all’interno delle carceri e nella realtà penale esterna?
Nel tentativo di rispondere a queste e ad altre domande, si sono intrecciati ricerca scientifica e riflessioni di professionisti. Questo incontro ha contribuito a presentare una panoramica di quanto vissuto da detenuti, familiari dei detenuti, operatori volontari, agenti di polizia penitenziaria, esperti psicologi e criminologi, avvocati, magistrati, direttori di istituti penitenziari, garanti delle persone private della libertà personale e altre figure. Un percorso diviso in nove capitoli e pregno non solo di dati, fatti e analisi di eventi concreti, ma soprattutto di interviste, dialoghi e sguardi al futuro, in un’ottica sperimentale e multidisciplinare.
Il primo capitolo è dedicato all’introduzione del concetto di pena, visto nelle sue diverse funzioni. Viene approfondita la funzione punitiva, social riparativa ed educativa. Nella seconda parte del capitolo vengono descritte più nel dettaglio le misure alternative alla detenzione, dando modo al lettore di avere una panoramica generale sul funzionamento dell’ordinamento giudiziario e penitenziario italiano.
Nel secondo capitolo si effettua un’analisi socio-criminologica della società italiana nel corso dell’anno 2020, prendendo in considerazione le condotte devianti e criminali che hanno avuto un maggior incremento. Si procede poi con una prospettiva sociologica della realtà penitenziaria italiana, focalizzandosi sugli sconvolgimenti apportati dal Covid-19 negli istituti penitenziari e sulle misure che sono state attuate per arginare i contagi intramurali e nella società libera, illustrando l’atteggiamento della collettività esterna nei confronti degli individui privati della libertà personale.
Nel terzo capitolo vengono messi in luce gli interventi esterni, ottenuti dalle interviste effettuate a diverse figure professionali che a vario titolo ruotano attorno al mondo penitenziario. Le riflessioni hanno ad oggetto l’uomo, prima ancora che il detenuto. Si esamina la funzione del percorso rieducativo, l’impatto del Covid-19 sullo stesso e le relative conseguenze di un tempo percepito come “sospeso”. Vengono poi affrontate criticità e difficoltà riscontrate sia dal punto di vista degli operatori che dal punto di vista umano del detenuto durante l’anno 2020. Il capitolo si conclude con un focus sulle strategie utilizzate e sulla problematica della recidiva.
Il quarto capitolo dedica una riflessione agli autori di reato il cui trattamento, già in regime di normalità, si differisce per specifiche necessità e bisogni, riflettendo in che modo tali individui sono stati influenzati dall’emergenza sanitaria del Covid-19. Vengono approfondite in particolare la tossicodipendenza, la malattia mentale, la disabilità, le patologie fisiche croniche e la genitorialità fra la donna rea e il figlio minore al seguito.
Nel quinto capitolo si è scelto di dedicare un’attenzione particolare alla categoria del detenuto minorenne. La riflessione si apre su come la legislazione italiana riservi a quest’ultimo una tutela e un percorso trattamentale differente. Si prosegue con l’analisi della situazione all’interno degli istituti penali minorili italiani soprattutto durante l’emergenza sanitaria del Covid-19 e che tipo di conseguenze abbiano subìto le attività dei Tribunali per i Minorenni. Viene posto l’accento anche sulla figura dell’imputato minorenne, la cui applicazione di messa alla prova o una misura alternativa è stata condizionata dalla pandemia.
Nel sesto capitolo si invita ad una visione oltre i confini italiani. Nel primo paragrafo viene infatti presentata un’interpretazione dei fenomeni devianti e criminali rilevati su scala europea nell’anno 2020, nonché la strategia di contenimento dei contagi applicata alla collettività esterna e l’assetto penitenziario in condizioni ordinarie. Nel secondo paragrafo, il focus viene posto sulle regolamentazioni e le linee guida varate dall’Unione Europea per gestire l’emergenza sanitaria di Covid-19 all’interno degli istituti penitenziari degli Stati membri; vengono successivamente presentati i principali eventi critici avvenuti in alcune carceri europee e le riflessioni di professionisti dell’esecuzione penale dei suddetti Paesi.
Il settimo capitolo si pone l’obiettivo di entrare nel dettaglio delle strategie messe in atto da realtà assistenziali di alcuni Paesi europei per sostenere psicologicamente e materialmente i detenuti, gli ex detenuti e i familiari degli stessi durante la pandemia. In particolare, viene dato spazio a riflessioni di associazioni di volontariato penitenziario e professionisti del settore operanti nell’esecuzione penale di quei Paesi, tentando di individuare idee innovative e buone pratiche che potrebbero essere promosse anche nella realtà penitenziaria italiana.
L’ottavo capitolo presenta alcune associazioni di volontariato italiane già attive da tempo sul territorio, nonché nell’esecuzione penale interna ed esterna, attenzionando le peculiari caratteristiche visionarie che hanno permesso alle suddette associazioni di mettere in atto strategie innovative nell’assistenza dei detenuti durante la pandemia, essendo stata l’Italia, di fatto, il Paese europeo che ha per primo individuato le misure da adottare per la gestione dell’emergenza sanitaria.
Il capitolo conclusivo, alla luce delle riflessioni maturate, condivise e rielaborate precedentemente nell’intero volume, intende guardare al futuro con l’obiettivo di giungere, in una prospettiva longitudinale, al riconoscimento di un cambiamento già in essere. In un’ottica oggettiva, razionale e innovativa, si ritiene necessario porre l’accento sulle conseguenze negative e positive in cui la realtà penale e penitenziaria italiana si potrebbe ritrovare anche nel medio-lungo termine.
___________
* Il volume è in corso di pubblicazione.