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08.04.2020
Emanuele Bignamini

Si fa presto a dire “addiction”…

Quando l’eccessiva semplificazione diventa il limite della diagnosi e della cura della dipendenza patologica

Fascicolo 4/2020

Abstract. Il discorso sull’addiction è solo apparentemente semplice e schematico. Che una persona che assume droghe sia un drogato è una considerazione tautologica che non consente di comprendere né il problema né la persona o situazione che si ha davanti. Il processo diagnostico, da cui discendono decisioni che hanno conseguenze concrete sulla vita delle persone, non è così lineare come si pensa: è invece necessaria una indagine approfondita e multidisciplinare per giungere a chiarire che tipo di rapporto si è strutturato tra la persona e la droga e quindi poter valutare le potenzialità e le strategie di cambiamento. Lo scopo di questo lavoro è discutere i limiti degli strumenti ordinariamente utilizzati per affrontare il problema e suggerire un approccio più completo, di carattere multidisciplinare.

SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Chiarificazioni sulla terminologia. – 3. Chiarificazioni nosologiche. – 4. Dipendenza secondaria e primaria. – 5. La “doppia diagnosi” e la psicopatologia associata all’addiction. – 6. Le teorie interpretative sull’addiction. – 7. Gli abituali strumenti per la diagnosi dell’addiction. – 8. In fine: qualche riflessione.

 

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