Contributo pubblicato sulla Rivista disCrimen in data 27 gennaio 2021 e qui ripubblicato.
Il contributo è soggetto ai criteri redazionali e di valutazione della predetta Rivista.

 

SOMMARIO: Parte I: 1. Il dibattito sullo statuto giuridico del suicidio. — 2. La sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale e il reato di istigazione o aiuto al suicidio (art. 580 c.p.). — 3. La sentenza della Corte costituzionale tedesca (BVerfG) del 26 febbraio 2020. — 4. Il baricentro: l’accertamento di una decisione libera e consapevole di richiedere aiuto al suicidio. — 5. Le ferite dell’anima e gli scenari ambivalenti e insondabili della richiesta di aiuto al suicidio: un dialogo tra diritto e psicoanalisi. — Parte II: 6. Il suicidio per la psicoanalisi: la natura relazionale del comportamento autodistruttivo. — 7. La natura relazionale della mente umana: breve riferimento alla costruzione del mondo rappresentazionale e del Sé. — 8. Il transfert e la natura della richiesta di aiuto all’interno del rapporto psicoterapeuta-paziente. — 9. La postura psicoanalitica di fronte alla richiesta di aiuto del paziente. — 10. Brevi cenni sul problema della libertà.

 

La parte I, parr. 1-5, è stata scritta da Stefano Canestrari, Ordinario di diritto penale nell’Università di Bologna, Membro del Comitato Nazionale per la Bioetica.
La parte II, parr. 6-10, è stata scritta da Maria Letizia Caproni, Psicologa. Psicoterapeuta. Docente presso la Scuola di Psicoterapia psicoanalitica di Ravenna (sede di Mantova).

 

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ISSN 2704-6516 (rivista)

 

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