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09.12.2020
Paola Bonora

Carcere per i giornalisti. (Forse) c’è una via d’uscita

Lo stato dell’arte in tema di sanzioni per la diffamazione a mezzo stampa alla luce del dialogo fra Corti nazionali ed europee

Fascicolo 12/2020

Abstract. I rilievi espressi dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, fatti propri dalla Corte costituzionale nella recente ordinanza del 26 giugno 2020, n. 132, impongono al legislatore di intervenire sugli artt. 13, l. 8 febbraio 1948, n. 47, e 595, c. 3, c. p., nella parte in cui prevedono la pena della reclusione nel caso di diffamazione aggravata dall’uso del mezzo della stampa e consistente nell’attribuzione di un fatto determinato. L’elaborato si propone di ripercorrere sinteticamente l’iter che ha portato la Consulta ad emettere la suddetta ordinanza, con cui, rinviando la decisione sulla legittimità degli articoli al 22 giugno 2021, la stessa ha voluto dare l’occasione al legislatore di intervenire in materia, alla luce dei vari progetti di legge aventi ad oggetto la revisione della disciplina della diffamazione a mezzo della stampa allo stato in corso di esame davanti alle Camere.

 

SOMMARIO: 1. La diffamazione a mezzo stampa e la posizione del direttore di giornale. – 2. La proporzione del trattamento sanzionatorio alla luce della giurisprudenza della Corte di Strasburgo. – 3. La politica attendista della Corte costituzionale. – 4. I progetti di legge in materia di revisione della disciplina della diffamazione a mezzo della stampa in esame alle Camere.

 

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Per leggere l’ordinanza del 26 giugno 2020, n. 132, della Corte costituzionale, in commento, clicca qui.

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