«Un giorno sull’Herald Tribune avevo letto un articolo che ricordava e celebrava un libro di Hans Fallada – romanziere tedesco della prima metà del secolo XX – intitolato “Ognuno muore solo”. È la storia vera di due oppositori ad Hitler, non gli studenti intellettuali di Monaco, ma un operaio e sua moglie casalinga, genitori di un figlio unico, tra i primi morti al fronte. Una storia struggente».
Per far giustizia al figlio, non potendo fare altro, cominciano a scrivere cartoline, mandando a dire che Hitler era un pazzo delinquente. Riescono ad inviare circa duecento cartoline in giro per Berlino, poi vengono individuati e ghigliottinati
«Questa storia vera – estratta dagli archivi della polizia tedesca – dimostra che qualcuno deve cominciare a fare qualcosa».
È il discorso della prima pietra. Partire dalle piccole cose, con tenacia e determinazione, con coraggio. Non solo lanciare la prima pietra ma edificarla